23.10.2011
Anil Ananthaswamy spiega gli esperimenti dei fisici-monaci, tra silenzio e un po' di paura
Genova, 22 ottobre 2011. La materia che conosciamo, quella di cui sono fatti i nostri corpi e le nostre galassie, rappresenta solo il 4% della massa dell'universo. Il resto del cosmo è qualcosa a noi quasi totalmente sconosciuto, materia ed energia talmente enigmatiche da venire chiamate oscure: ci sono esperimenti nel mondo, condotti in condizioni estreme, il cui unico scopo è scoprire cosa siano. Sono queste le parole con cui Anil Ananthaswamy, collaboratore della rivista americana New Scientist ed autore del libro The edge of physics, ha aperto la sua lectio magistralis. Lo scrittore, laureato in ingegneria elettronica in India, è intervenuto oggi in una gremita Sala del Maggior Consiglio, per una lezione particolare. Il tema: i confini della fisica, e in particolare gli esperimenti di avanguardia nel mondo che cercano di rispondere ad alcune delle domande più complesse della fisica. Secondo Ananthaswamy, infatti, saranno proprio gli esperimenti condotti in condizioni al limite che spiegheranno alcuni dei più grandi segreti della scienza, come quelli che riguardano energia e materia oscura.