Festival della Scienza

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La ricerca riparte dall'Italia, con l'aiuto di scuole di eccellenza e aziende

L'incontro fa parte di uno dei grandi contenitori del Festival, “L'Italia dov'è”. La mostra e le conferenze che ne fanno parte si pongono l'obiettivo di capire dove sono i ricercatori italiani, come e perché se ne sono andati dal nostro territorio e come incentivarli a tornare. Lo scopo della conferenza era proprio quello di capire come si possa lavorare per promuovere la ricerca italiana. “Il termine che descrive meglio la situazione dei nostri ricercatori è diaspora. Abbiamo eccellenze che sempre più spesso portano all'estero il proprio bagaglio culturale e la propria preparazione, entrando in rete con gli altri ricercatori in tutto il mondo”, ha spiegato Luca De Biase. “A guardare i percorsi che i nostri scienziati intraprendono ci si accorge di quanto sia stretta la loro relazione con gli altri paesi d'Europa, con gli Stati Uniti e oggi anche con i paesi asiatici, l'Estremo Oriente. Questi ricercatori producono valore per la nostra nazione, che non possiamo farci sfuggire.” Un'idea, quella di esaltare le eccellenze italiane, che è stata sposata da tutti i relatori della conferenza. Anche visto il difficile periodo di crisi economica. “La ricerca avrebbe bisogno di essere rilanciata, la risposta dovrebbe essere l'innovazione”, ha detto Mario Rasetti, che è anche Direttore della Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino e consulente della Commissione Europea per i progetti FET (Future and Emerging Technologies). Rasetti ha poi continuato: “In fase di crisi lo stato è incapace di finanziare l'iniziativa scientifica ed è per questo che servirebbe maggiore interazione con le imprese. Questo potrebbe risolvere anche un problema storico italiano: i nostri dottorandi sono una piccolissima percentuale della popolazione studentesca totale, molti meno che nel resto d'Europa. Ciò dipende anche dal fatto che abbiamo pochi dottorati nelle imprese.” A questo, in parte, cerca di rispondere il progetto “Autostrade per la Conoscenza”, che finanzia percorsi di specializzazione, sia ante lauream che post lauream, in particolare nelle discipline di ingegneria ed economia. “Negli anni, Autostrade per l'Italia ha incamerato un know-how che riguarda la costruzione, la manutenzione, la monitorizzazione delle strade – ha spiegato Gianpiero Giancardi – la sfida dei prossimi anni riguarda invece la gestione del traffico o l'ampiamento delle tecnologie di cui siamo stati i primi innovatori, come quella del Telepass. In futuro potremmo gestire con lo stesso strumento altri tipi di servizi, come il rifornimento di benzina, l'accesso alle Ztl, il pagamento dei parcheggi”. È proprio per questo che è stato sviluppato il progetto, che punta a interessare le eccellenze italiane, come ha aggiunto Giacardi: “L'innovazione sta nel cercare di coinvolgere i giovani in un progetto che possa migliorare i servizi per gli utenti, far risparmiare soldi alle istituzioni e magari far aumentare il Pil, il tutto nella tutela dei diritti dei consumatori e dell'ambiente, che ci sta molto a cuore.”
 

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