Festival della Scienza

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Comunicati stampa

29.10.2011

Il computer nella testa. Intervista con Michael Chorost, l’uomo cyborg che grazie alla tecnologia ha recuperato l’udito. Ed è diventato, paradossalmente, più umano

Genova, 26 ottobre 2011. “È come quando una casa va a fuoco. È terribile, drammatico. Ma hai l’opportunità di costruirne un’altra. Migliore”. Michael Chorost è un ometto magro e non ha fretta. Racconta con semplicità di quando è diventato completamente sordo, a 37 anni. Del piccolo chip che gli hanno impiantato nel cervello, e di come all’inizio “non si capiva nulla, sentivo suoni meccanici, ascoltavo la radio e mi sembrava greco”. Ma anche di come, piano piano, ha imparato ad ascoltare qualcosa che prima non era mai riuscito a sentire. L’anima delle persone.
 
26.10.2011

I brevetti sono motore di innovazione: a dirlo sono sia i centri di ricerca, che chi li valuta in Europa e negli Stati Uniti. Ma in Italia siamo indietro nella loro diffusione

Genova, 26 ottobre 2011. Le idee sono di tutti? E chi ne tutela la paternità? Un problema che in Italia ci siamo posti fin dal quindicesimo secolo, quando la Repubblica di Venezia approvò lo Statuto dei Brevetti. Ma oggi qual è la situazione della salvaguardia della proprietà intellettuale nella nostra nazione? “Non esattamente rosea, anzi piuttosto critica”, ha spiegato Manuela Arata, presidente del Festival della Scienza e Knowledge and Technology Transfer Officer al Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell'introduzione all'evento formativo Patents: a tool to promote innovation che durerà tutto il giorno nella Sala Auditorium del Palazzo della Regione.
 
26.10.2011

L’uomo che non poteva ricordare: storia di H.M. E di un cervello diventato patrimonio del mondo scientifico. In diretta sul web

Genova, 25 ottobre 2011. La vicenda del cervello più studiato nella storia della moderna neuroscienza inizia con un intervento azzardato e finisce con il suo sezionamento in diretta su Internet. Lo strano caso di H.M., il paziente Henry Molaison, è la storia triste di una scoperta fatta per caso. Che ha rivoluzionato gli studi sul comportamento, lascia un’eredità immensa di dati da interpretare. E tanti interrogativi ancora irrisolti sul più profondo mistero: come funziona la memoria dell’uomo?
 
26.10.2011

Mr Italian Science: omaggio a Vito Volterra, un uomo tranquillo. Capace di rivoluzionare la scienza e di non piegarsi davanti al Fascismo. A costo di perdere tutto.

Genova, 25 ottobre 2011. Mr Italian Science non voleva tenere la scienza chiusa in un laboratorio e non aveva paura di prendere posizione. Anche a costo di perdere tutto: cariche, incarichi. Perché Vito Volterra, grande matematico laureato in Fisica, fondatore e primo presidente del Cnr, osannato all’estero – sono i colleghi anglosassoni ad inventarsi il celebre soprannome -, all’improvviso diventa scomodo per il regime fascista. Tanto da fargli recapitare una lettera, nel ’38, dove si legge: “Non appartenente alla razza ariana”. Ma non è solo lo scienziato politico, tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce, quello che viene fuori nell’incontro Mr Italian Science. Omaggio a Vito Volterra, in Sala del Minor Consiglio. Perché attraverso le parole della nipote Virginia Volterra, le fotografie in bianco e nero, si scopre anche l’aspetto privato di uno scienziato che amava la serenità della sua villa ai Castelli romani. Un ex ragazzo caparbio, che quando lo zio cerca di convincerlo a lasciare gli studi, alla fine è proprio lui a uscire dalla stanza pronunciando le parole: “No, questo ragazzo deve assolutamente continuare a studiare”. Un uomo, insomma, avrebbe scritto Vittorini. In un’epoca dove i “non uomini” erano la maggioranza.
 
26.10.2011

Alla ricerca della materia perduta: tra escursioni termiche, ansia e mal di spazio, cartoline dalla Stazione Spaziale Internazionale. Finestra (galleggiante) sulla fisica di domani

Genova, 25 ottobre 2011. Su quel grande “autobus” sospeso a 400 chilometri dalla Terra, il giorno e la notte si succedono ogni 90 minuti. Fa freddissimo e poi caldissimo, e a forza di galleggiare viene pure il mal di spazio. L’astronauta Roberto Vittori non censura niente dell’avventura della 134, la missione che ha visto il completamento della Stazione Spaziale Internazionale e ci ha “agganciato” Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), l’esperimento che aprirà una finestra su una nuova storia della fisica, studiando raggi cosmici e materia oscura. E sembra un racconto di Conrad, solo sospeso per aria. Fatto di ansia (“dovevo prendere Ams col braccio robotico, e continuavo a pensare: costa due miliardi!”), nausea e visioni da togliere il respiro, perché la Stazione Spaziale Internazionale vista da vicino “ha dei colori incredibili”. Racconti dallo spazio di Roberto Vittori e Roberto Battiston, intervistati da Giorgio Pacifici in un dialogo che entusiasma i ragazzi che affollano Sala del Maggior Consiglio. E che lascia intravedere lo spettacolo del Big Bang e il mistero dell’antimateria.
 
25.10.2011

I problemi dei viaggi nello spazio? Li spiega un documentario del National Geographic Channel

Genova, 25 ottobre 2011. A guardare Star Trek o Guerre Stellari sembrerebbe che l'unico problema dei viaggi nell'Universo sia l'incontro con qualche specie aliena poco simpatica. In realtà, prima dei marziani, i problemi sono ben altri. Gli astronauti sulle navicelle spaziali soffrono di un vero e proprio “mal di spazio”: affrontano temperature a volte rigidissime e a volte caldissime, rischiano di bollire dall'interno se la loro tuta si buca e potrebbero invecchiare di decenni in qualche anno per via delle radiazioni cosmiche. Il documentario “I segreti dello spazio” del National Geographic, presentato in anteprima nella Sala del Maggior Consiglio, racconta nel dettaglio tutti i rischi del viaggio spaziale.
 
25.10.2011

Il futuro dei viaggi nello spazio sta nella ricerca. E nella collaborazione tra scienza e tecnologia

Genova, 24 ottobre 2011. Il sogno di ogni bambino è quello di esplorare l'Universo, si sa. Ma secondo Joe Parrish e Gale Allen della NASA questo desiderio potrebbe presto essere esaudito, e sarà solo grazie alla collaborazione tra ricerca scientifica e tecnologica. I due ricercatori statunitensi sono intervenuti alla conferenza “Il ruolo della scienza e della tecnologia nell'esplorazione dello Spazio” nella Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale.
 
25.10.2011

La rete? Un’estensione della nostra mente. YouTube? Il sogno di Marx realizzato. L’iPad? Il trionfo del tatto. Da Pinocchio ad Avatar, l’inconscio digitale secondo De Kerckhove. Tra psicologia e magia.

Genova, 24 ottobre 2011. In principio fu il telegrafo. Inizia da qui il “matrimonio mitico” tra linguaggio ed elettricità, che darà origine al tablet. Perché nella “terza età del linguaggio” in cui ci troviamo, dopo oralità e scrittura, la tecnologia diventa un prolungamento del nostro essere. Una “psico-tecnologia”, quella descritta dal sociologo belga Derrick De Kerckhove nella lectio magistralis Dalle pagine alla rete, che è un nuovo Rinascimento. Un “salto quantico” che rovescia le teorie di Freud e ci catapulta in un mondo dove l’informazione si tocca, in un universo magico popolato di Avatar che è l’estensione del nostro immaginario. Con un'unica controindicazione: il nostro inconscio digitale è schedato, memorizzato. E allora, non è solo la nostra privacy a disposizione di tutti. Ma la nostra stessa interiorità.
 
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