Festival della Scienza

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Comunicati stampa

01.11.2011

Arduino: ecco chi vi aiuta a costruire il vostro robot. Anche se non capite niente di elettronica e ingegneria

Genova, 30 ottobre 2011. Se voleste realizzare piccoli robot a basso costo, oppure oggetti capaci di interagire con l'ambiente circostante anche se non capite niente di elettronica, un solo strumento potrebbe fare al caso vostro. Si tratta della piattaforma hardware e software Arduino, che “permette anche a un bambino di otto anni di costruire androidi”, come ha spiegato il suo coideatore Massimo Banzi durante la conferenza dal titolo La rivoluzione di Arduino.
 
31.10.2011

I robot del futuro sono già qui. Si autorganizzano, si coordinano e superano insieme gli ostacoli che incontrano

Genova, 30 ottobre 2011. A guardare il mondo animale a volte si rimane senza parole. Le formiche, in particolare, sono capaci di organizzarsi tra di loro in maniera efficientissima: costruire ponti con i loro corpi per superare buche, lavorare insieme per trasportare oggetti troppo pesanti. Ma se da oggi fosse possibile creare dei robot capaci di comunicare ed autorganizzarsi in modo da risolvere compiti difficili? Marco Dorigo della Libera Università di Bruxelles ha mostrato a degli stupiti spettatori come questo sia già realtà nei laboratori ingegneristici. La lectio magistralis dello scienziato ha avuto luogo in una Sala del Miglior Consiglio dove non era possibile trovare posto a sedere.
 
31.10.2011

Dal Big Bang all’eternità: l’Universo e i suoi cicli secondo Roger Penrose. Ovvero, come esplosione ed espansione eterna possono anche coincidere. E continuare a stregarci

Genova, 30 ottobre 2011. Big Bang o grande Crunch? Una “noiosa”, perenne espansione, o una contrazione preludio di nuove esplosioni? Benvenuti nel regno delle ipotesi più bizzarre e affascinanti sul tema: cosa ne sarà dell’Universo. Roger Penrose, in una Sala del Maggior Consiglio stracolma, apre squarci verso infiniti spazi, e verso il futuro delle Galassie. Tra coni di luce, piccole e grandi esplosioni, scontri tra buchi neri e l’ipotesi affascinante che l’Universo sia una sorta di loop. Dalle equazioni alle curve spaziotemporali, l’unica certezza è questa: il senso dell’uomo per l’infinito. Che non smette di affascinarci, e di farci venire voglia di andare “oltre”.
 
31.10.2011

Quanti amici abbiamo? Massimo 150, di cui cinque intimi. Il numero dipende dalle dimensioni del nostro cervello

Genova, 29 ottobre 2011. Alla base dell'idea di Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, c'era quello di aumentare il numero di amici e di relazioni che ciascuno di noi può avere. Quello che lo statunitense non sapeva, però, è che il numero di relazioni strette che possiamo intrattenere è limitato. E non supera 150, secondo quanto afferma Robin Dunbar, docente all'università di Oxford e membro della British Academy. L'antropologo ha presentato i risultati di uno studio evolutivo inedito, durante una lectio magistralis a Palazzo Ducale tenuta in una Sala del Minor Consiglio completamente sold out.
 
31.10.2011

Il mondo? Qualcosa di grandioso: dall’hurrà! di Darwin allo spazio tempo di Einstein, sei grandi scienziati italiani ci raccontano che la cosa più grandiosa è l’avventura della mente. E che la scienza è “più variopinta di qualsiasi mitologia”

Genova, 29 ottobre 2011. La vera scoperta, a pensarci bene, è sempre quella più controintuitiva: da Galieo a Darwin, sono le idee che sfidano il senso comune a cambiare per sempre la nostra visione del mondo. Ma quello che è più grandioso - spiegano in una Sala del Maggior Consiglio piena, con gli studenti seduti per terra, sei tra i più grandi scienziati italiani (Edoardo Boncinelli, Gilberto Corbellini, Telmo Pievani, Carlo Rovelli e Paolo Zellini) - non è tanto il mondo (“com’è davvero il mondo io non lo so”, provoca Boncinelli). Ma la disperata lotta della mente umana per cercare di conoscerlo. Anche quando si credeva di sapere già tutto. È proprio questa, “l’avventura senza pari. Perché la scienza è più variopinta di qualsiasi mitologia che l’uomo sia riuscito a inventare”.
 
30.10.2011

Antartide: un ambiente vitale che potrebbe diventare sterile. Se non fermiamo il riscaldamento globale

Genova, 29 ottobre 2011. Se pensiamo che l'Antartide sia un luogo privo di vita solo perché non esiste un insediamento umano stabile ci sbagliamo di grosso. Ma presto potrebbe diventarlo, per colpa del cambiamento climatico. Ecco l'avvertimento dei ricercatori che hanno parlato oggi nella conferenza L'Antartide e la sua storia, nella Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale. Un forte riscaldamento, acqua meno ossigenata e più acida, maggiore concentrazione di anidride carbonica. Questi i principali problemi che stanno scombinando il clima antartico, soprattutto dei suoi mari.
 
30.10.2011

Gli extraterrestri (che esistono, ma non riusciremo a raggiungerli). L’energia oscura. E quel cielo stellato che è stato il primo libro scientifico, e nasconde ancora tanti misteri. Margherita Hack racconta il suo infinito. Capace ancora di emozionare, alla soglia dei 90 anni

Genova, 29 ottobre 2011. Come per una rockstar, i ragazzi fanno la coda fino fuori dall’aula San Salvatore per avere un autografo. Margherita Hack ha le gambe che tentennano e gli occhi che guizzano. Sa come spiazzare il suo pubblico, esordendo con un “Gli extraterrestri? È quasi certo che esistano”. Racconta l’Universo, e del bisogno che spinge da sempre l’uomo a guardare il cielo in cerca di risposte. Lei “non vuole darne”, anche perché “la scienza ci dice il come, ma non il perché. Sappiamo cosa è successo durante il Big Bang, che è stato il principio o una fase dell’Universo, ma non possiamo sapere perché esiste la materia, perché da una zuppa di atomi e di particelle si è arrivati alle stelle e agli esseri viventi”.
 
30.10.2011

La voce della mamma come “cordone ombelicale” invisibile per tenersi stretto il bimbo. L’origine del linguaggio (e della musica) secondo Dean Falk. Ovvero, come al principio di tutto fu la donna

Genova, 28 ottobre 2011. Sto in piedi, dunque parlo. Sì, perché è nato proprio così, il linguaggio, secondo la paleoantropologa Dean Falk: dal fatto che i bambini (bipedi), a differenza delle scimmie, non riescono a stare aggrappati alla propria mamma. “Si chiama “ipotesi di mettere giù il bambino” – spiega Dean Falk – la necessità della parola nasce proprio dal bisogno di comunicazione tra madre e figlio in mancanza di un contatto fisico”. E così, si scopre che i macachi giapponesi, un gruppo di bambini sordi del Nicaragua e le mamme che parlano il “maternese”, quel particolare linguaggio per comunicare con i loro piccoli, hanno qualcosa in comune: si sono inventati, dal nulla, qualcosa di dirompente. Una lingua.
 
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