Festival della Scienza

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Comunicati stampa

20.10.2011

Cartella Stampa Festival della Scienza 2011

150 e OLTRE. Festival della Scienza 2011 Genova 21 ottobre – 2 novembre Nona edizione Guarda alle eccellenze che hanno fatto la storia del Paese e al futuro, ai giovani che ci condurranno verso i prossimi 150 anni di ricerca, la nona edizione del Festival della Scienza di Genova che si svolge dal 21 ottobre al 2 novembre 2011. L'evento è ideato e organizzato dall’Associazione Festival della Scienza in partnership con Regione Liguria, CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche, Comune di Genova, Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Anche per quest’anno la Compagnia di San Paolo si conferma il principale sostenitore dell’evento. L’iniziativa si volge in collaborazione con Telecom Italia, che ha realizzato la piattaforma multicanale festivalscienzalive.it per consentire anche al pubblico del web di partecipare interattivamente a tutti i contenuti del Festival. Con il tema 150 e OLTRE si inserisce nel quadro delle principali iniziative per le Celebrazioni per l’Unità d’Italia promosse dal Comitato dei Garanti presieduto dal Professor Giuliano Amato, come la più importante manifestazione ufficiale sul fronte della scienza e della tecnologia nel nostro Paese.
 
07.11.2010

COMUNICATO FINALE

Genova, 7 novembre 2010. Gli orizzonti, è il caso di dirlo, non erano mai stati così ampi. E non solo perché è stato un Festival 2.0, con i dibattiti in diretta su www.festivalscienzalive.it. Perché ha solcato una sponda e l’altra del Mediterraneo, o perché ha esplorato il cosmo e nuovi mondi, con un occhio alle tecnologie che stanno rivoluzionando il nostro. Ma perché bastava vedere i ragazzi ammassati per terra ad ascoltare la geometria di Piergiorgio Odifreddi, le case dei genovesi Amici del Festival aperte per ospitare gli scienziati - con l’aiuto degli Amici del Festival -, i giapponesi in coda alla biglietteria e i bambini ipnotizzati dai laser, per rendersi conto di quanto questa ottava edizione del Festival della Scienza (29 ottobre – 7 novembre) sia diventata un punto di riferimento nella divulgazione scientifica, a livello internazionale. Genova città aperta, dunque. Al mondo, tutto quanto.
 
07.11.2010

C’è spazio per tutti. La geometria come un racconto: il viaggio nel tempo di Piergiorgio Odifreddi

Genova, 6 novembre 2010. C’è Pitagora con i suoi quadrati sui cateti, Talete che alla domanda “giura di non aver mai commesso adulterio” risponde: “Lo spergiuro è molto più grave”. C’è Euclide che tira le somme e Archimede che mette la faccia sulla medaglia Fields e mica per caso. E c’è la geometria, come non l’avete mai sentita: raccontata come un album di figurine, attraverso i suoi personaggi. O come un libro di storia dell’arte, se preferite, perché “matematica e architettura si congiungono”. Oppure, è semplicemente il fatto che a parlare di ipotenuse e cilindri sia Piergiorgio Odifreddi, vincitore nel ’98 del premio Galileo dell’Unione Matematica Italiana, collaboratore di Repubblica, l’Espresso e Le Scienze. Capace di far scoppiare di gente addirittura due sale al Ducale: del Maggiore e del Minor Consiglio. E di rendere vivace una materia considerata inaccessibile.
 
07.11.2010

Da dove viene la coscienza? Il mistero di “sapere di sapere”

Genova, 7 novembre 2010. La meravigliosa consapevolezza di esistere. Di sentire l’effetto che fa “l’erba sotto i piedi, l’acqua di mare sulla faccia, farsi tirare i capelli”. Ma dov’è la coscienza? È nel cervello? È reale o è un’illusione, uno “spettacolo magico ricreato nella nostra testa”? E funziona anche quando dormiamo, o siamo sotto anestesia? Ma allora i computer, un giorno, potranno essere coscienti? Vivere e sapere di vivere: forse è questa la più grande incognita scientifica. Provano a spiegarla a Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio, Michael Bitbol, Nicholas Humphrey, Marcello Massimini e Max Velmans. E alla fine, resta un dubbio: non è che l’orizzonte dove la scienza deve fermarsi è proprio il mistero dell’Io?
 
07.11.2010

Le piante non sono angeli. Il neo-animismo della biologia.

Genova, 6 novembre 2010. C'è un aspetto boccaccesco e peccaminoso nel regno vegetale. Le piante sanno mentire, sanno far innamorare, sanno ingannare e sanno travestirsi per gli scopi meno nobili. “Le piante hanno delle intenzioni ben precise, hanno una volontà ed è come se potessero pensare”, spiega l'etologo e divulgatore scientifico Giorgio Celli, famoso per il suo approccio bizzarro ed eclettico alla biologia.
 
07.11.2010

Perché non siamo il nostro cervello. Ovvero, come fin qui abbiamo cercato la coscienza nel posto sbagliato

Genova, 7 novembre 2010. L’uomo? Un ammasso di molecole e cellule celebrali. Nient’altro. Ebbene: questa ipotesi, che venne a suo tempo definita “stupefacente”, “di stupefacente ha solo il fatto di essere così stupida”. Non è uno da giri di parole, Alva Noë, filosofo alla Berkeley. Che insegna in una Sala del Minor Consiglio dove gli studenti si affollano seduti per terra e la coda per entrare arriva fin sulle scale, a non fermarsi alle nostre percezioni. “Perché per trovare la coscienza, bisogna guardare altrove. Non necessariamente dentro di noi”.
 
07.11.2010

Una cura per la terra: la ricetta “eretica” dell’ambientalista Stewart Brand

Genova, 6 novembre 2010. Cosa farà cambiare tutto? Per Stewart Brand, “una sola parola: il clima”. Perché dopo la “lunga estate”, come la chiama il guru del movimento ambientalista americano, ovvero diecimila anni di clima favorevole, si avvicina l’inverno del nostro scontento. Sembra un personaggio shakespeariano, questo anziano signore che pondera ogni parola e che ha scelto di abitare su un rimorchiatore ormeggiato nella baia di San Francisco. Domenica alle 15.30 è a Palazzo Ducale (Sala del Maggior Consiglio): per rovesciare i preconcetti e scuotere le fondamenta dell’ambientalismo: il nucleare, l’urbanizzazione, gli ogm, la geo-ingegneria? Forse non ve ne siete accorti, ma sono verdi. E vanno guardati come un’opportunità.
 
06.11.2010

Anche i pappagalli sanno contare: l’incredibile storia di Alex e Irene.

Genova, 6 novembre 2010. La storia, come tutte le storie più poetiche, inizia per caso. Davanti alla tv. “Erano gli anni del mio dottorato in Chimica, e mi sono messa a guardare un programma dove si vedevano scimmie e delfini che imparavano le parole. Da bambina avevo un pappagallino verde a cui ero molto affezionata, così mi sono detta: perché non provare con i volatili?”. Già, perché no. Irene Pepperberg racconta con la sua aria gentile una vicenda incredibile. Quella del pappagallo Alex che imparò a parlare. A contare. E a disobbedire, pure: “Sapeva come manipolarmi, per ottenere le domande a cui lui voleva rispondere!”. Domenica, la Pepperberg la racconterà alle 15 a Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio. E, potete scommetterci, da quel momento vedremo gli animali sotto un’altra luce.
 
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