Festival della Scienza

Contenuti del sito

Contenuto della pagina - Torna su


Mr Italian Science: omaggio a Vito Volterra, un uomo tranquillo. Capace di rivoluzionare la scienza e di non piegarsi davanti al Fascismo. A costo di perdere tutto.

Nella Sala del Maggior Consiglio scorrono le fotografie del matrimonio di Volterra: “Il nonno sposa la cugina nel luglio del 1900 – racconta Virginia Volterra - nel 1903 decidono di costruire un villino nei Castelli. E si tratta di un luogo non casuale: i Castelli erano meta di villeggiatura della borghesia romana, e qui si vede proprio come il nonno fosse rilassato: non in toga, non in veste accademica, ma lì che fuma”. Volterra “diventa senatore nel 1905, nominato dal re. Da quel momento le sue attività di scienziato si mescoleranno a quelle di uomo politico. Rifonda la Società Italiana per il Progresso della Scienza: il suo profondo obiettivo, infatti, è quello di non tenere la scienza chiusa nei laboratori, ma di trasmettere e riportare alla vita pratica, che sia l’industria o l’educazione, le scoperte degli scienziati”. Mr Italian Science, tra i fondatori dell’analisi funzionale e della teoria delle equazioni integrali, padre della teoria delle dislocazioni nei cristalli e della biologia matematica, è anche un uomo d’azione. “Con la prima guerra mondiale – ricorda Virginia - per la prima volta gli scienziati vengono coinvolti nello sforzo bellico. Per il nonno è un momento chiave: nel 1915 chiede di arruolarsi, e negli anni di guerra partecipa a varie missioni. Subito dopo, il Ministero della Guerra gli chiede di creare un ufficio invenzioni analogo a quello francese. E lo chiede a lui perché era una personalità notissima all’estero, aveva fatto il militare. Nel ‘17 nasce dunque l’Ufficio invenzioni, che nel ‘18 cambia nome in Ufficio invenzioni e ricerche. Prende il via così, nel ’23, il Consiglio Nazionale delle Ricerche di cui Volterra è fondatore e primo presidente. I fondi sono pochi, ma ritorna sempre quell’idea di applicazioni pratiche della scienza, di istituire dei laboratori. Nel periodo post bellico il nonno ricopre moltissime cariche: e questo conferma l’immagine di un organizzatore di scienza, attivo”. Presidente della Società dei Quaranta, presidente dell’Accademia delle Scienze detta dei XL, dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Fino al 1925, l’anno della firma. Uno spartiacque. “Da lì comincia il suo progressivo allontanamento da tutte queste cariche. Tranne quella di senatore, che era di nomina reale”. Nel ’31 è uno dei dodici professori universitari italiani a rifiutarsi di prestare il giuramento di fedeltà al fascismo. Deve lasciare l’Università, i suoi molti incarichi. Eppure, “gli ultimi anni sono stati molto fecondi dal punto di vista scientifico – continua Virginia Volterra - riprende una sua passione, l’idea di una biologia matematica: la matematica in grado di spiegare fenomeni biologici”. A Vito Volterra è dedicato un cratere. Sulla Luna.
 

Documenti