Lenergia è una necessità quotidiana di cui spesso non ci rendiamo conto fino a quando non viene meno. Il suo consumo sta aumentando a dismisura, a causa dellaumento della popolazione e dello sviluppo industriale di molti paesi. Fino a oggi, i combustibili fossili sono stati la principale fonte energetica, ma le riserve sono limitate. Molti scienziati ritengono che sia stato già raggiunto il picco del petrolio, che corrisponde al massimo di produzione. Quali sono le possibili soluzioni? Il risparmio energetico è sicuramente necessario, anche se non risolutivo. Il Sole può fornirci però una valida alternativa. Infatti, la quantità di energia che giunge dal Sole sulla Terra in unora è maggiore di quella che lumanità consuma in un anno. Purtroppo però è diluita e intermittente. Come possiamo convertirla in elettricità o combustibili? La chimica e le nanotecnologie possono rispondere a questa esigenza. Particelle nanometriche, cioè di dimensioni dellordine di pochi milionesimi di millimetro, composte di silicio e opportunamente ricoperte alla loro superficie con molecole colorate, potrebbero riuscire assorbire lenergia solare e convertirla in elettricità. Rispetto alle attuali celle solari, i vantaggi attesi sono una maggiore efficienza di conversione con un materiale non tossico e un minor costo di produzione grazie a tecnologie di sintesi a basso impatto ambientale.
Biografie
Paola Ceroni è Professore Associato di Chimica presso il Dipartimento di Chimica G. Ciamician dellUniversità di Bologna. La sua attività di ricerca riguarda la fotochimica ed elettrochimica supramolecolare ed ha come principale obiettivo quello di sviluppare dispositivi nanometrici per convertire lenergia assorbita in elettricità o combustibili. Ha recentemente ottenuto un prestigioso finanziamento europeo per lo sviluppo di materiali nanostrutturati da utilizzare in celle fotovoltaiche. È autrice di oltre cento articoli su giornali scientifici altamente qualificati.
A cura di
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Associazione Festival della Scienza
In collaborazione con
Università di Bologna - Dipartimento di Chimica G. Ciamician
Note