Uno dei principali obiettivi delle nuove politiche internazionali è quello di ridurre l’impatto ambientale della produzione di energia. Ci aspetta uno scenario in cui dovremo usare risorse rinnovabili secondo criteri di sostenibilità in alternativa ai combustibili fossili… la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica sono pronte a cogliere la sfida! La produzione di biocarburanti da scarti agroforestali, da residui industriali e urbani (le cosiddette biomasse di seconda generazione) sembra essere la sola possibilità per ridurre oggi le emissioni di anidride carbonica nei trasporti. La sfida è quella di farlo senza compromette la disponibilità di cibo e la ricchezza della biodiversità. L’International Energy Agency stima che utilizzando il 25% degli scarti agroforestali è possibile coprire dal 13 al 18% dell’energia necessaria per i trasporti nel 2030. I processi più efficienti sono quelli basati sulla gassificazione delle biomasse, che possono essere trasformate in diesel di altissima qualità. Su questo tema l’Unione Europea ha finanziato numerosi progetti di ricerca, tra cui CHRISGAS e Greensyngas di cui l’Università di Bologna è parte. Mentre trasformando le biomasse secondo altre modalità, si può arrivare a ulteriori riduzioni delle emissioni. Accanto ai motori elettrici, quindi, questa è l’alternativa del futuro e per raggiungerla le tecnologie chimiche devono essere supportate da tecnologie catalitiche più raffinate: catalizzatori strutturati e microreattori sono una soluzione che unisce ricerca scientifica e futuro sostenibile. Scopriamo insieme possibilità e opportunità di questo possibile scenario del domani.
A cura di
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna , Associazione Festival della Scienza
In collaborazione con
Università di Bologna - Dipartimento di Chimica Industriale e dei Materiali