Esiste un lato oscuro del dolore: la vergogna di raccontarlo. Un malessere che logora chi è già logorato, che costringe al silenzio e impedisce il racconto di quanto si è subìto. Boris Cyrulnik, neurologo, psichiatra, etologo e psicanalista francese, ha dedicato lintera carriera a studiare gli effetti degli eventi traumatici e dolorosi. È così giunto a elaborare lidea di "resilienza". Con questo termine, preso in prestito dalla fisica, ambito nel quale si riferisce alla capacità di un materiale di resistere agli urti, vuole descrivere la possibilità di resistere e superare episodi tragici, basandosi solo sulle proprie forze. Cyrulnik analizza questo veleno dellanima, insegnando come dominare, e non subire, il proprio destino, e come mutare il sentimento che si prova per sé stessi, elevandolo dalla vergogna allorgoglio.
Biografie
Boris Cyrulnik nel 1943 riuscì a sfuggire alla deportazione nascondendosi nel bagno della sinagoga di Bordeaux. La morte dei genitori, la povertà e la beffa di un sistema burocratico che non lo riconobbe come orfano, e arrivò a limitarne il diritto allo studio, ne hanno profondamente influenzato il percorso professionale. Neurologo, etologo, psicoanalista e psichiatra, in Italia ha pubblicato, fra gli altri: Il dolore meraviglioso (Frassinelli, 2000), I brutti anatroccoli (Frassinelli, 2002), Il coraggio di crescere (Frassinelli, 2004) e Autobiografia di uno spaventapasseri (Raffaello Cortina, 2009).
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Codice Edizioni