Regia di Emanuele Conte, drammaturgia di Amedeo Romeo, scene di Luigi Ferrando, canzoni di Federico Sirianni Con Silvia Bottini, Enrico Campanati, Pietro Fabbri.
Tre personaggi, usciti dritti dritti da una pellicola di Charlot. Mr Wiz, al secolo Arturo, il più grande mago di tutti i tempi, direttore, padrone, tiranno del Lunapark della scienza; Osvaldo, suo nipote, genio incompreso, ingegnere dilettante, scienziato, inconsapevole inventore di macchinari prodigiosi e piccoli gioielli della tecnologia; Concetta, in arte Libbie la libellula, ballerina, equilibrista, funambola... l'attrazione femminile del lunapark, amica e confidente di Osvaldo che, come in tutte le storie che si rispettino, ne è segretamente innamorato. I tre, sul loro carrozzone, viaggiano di paese in paese, piantano le tende e si esibiscono. Un po' maghi, un po' cialtroni, un po' scienziati, un po' artisti di strada. Sotto gli occhi strabiliati del pubblico, scatenano la pioggia, parlano tra loro da distanze inimmaginabili, proiettano immagini viventi sulla facciata delle case, volano sui tetti, attraversano la piazza su misteriosi bicicli senza pedali, curano il mal di denti, e mille altre cose ancora. Il Lunapark della scienza, attraverso la storia di questi tre personaggi indissolubilmente legati tra loro, con un pizzico di fantasia e una buona dose di anacronismi, racconta un secolo e mezzo di grandi invenzioni in un'ora di spettacolo, tra macchine teatrali, giochi di ombre, musica e buoni sentimenti.
A cura di
Teatro della tosse , Associazione Festival della Scienza