Il termine biotecnologie evoca sia nuove e promettenti opportunità, sia paure, speranze e scontri. Nella mostra vengono affrontati gli aspetti più interessanti e controversi, dalla nascita di questa disciplina alle sue applicazioni tecnologiche, dove il linguaggio scientifico e quello dellarte si intrecciano. Le scoperte biotecnologiche costituiscono un affascinante, inedito e difficile terreno di confronto, in cui il dibattito rimarrà aperto ancora per molto tempo. Per alcuni artisti, il vivente è anche diventato "il materiale"della loro pratica artistica e delle intuizioni che la riguardano. L'approccio artistico, rendendo visibile l'invisibile, cerca di ordinare l'indeterminatezza del caos esorcizzando l'ansia che esso provoca. È, in sintesi, la prassi del guardare lontano, dello spostare la frontiera dell'ignoto. Da questa prospettiva, il percorso espositivo cerca di sollecitare una riflessione profonda sulle tecnologie del vivente e sulle loro proiezioni culturali.
A cura di
Lorenza Accusani
Note
Promossa dalla Fondazione per le Biotecnologie, con la supervisione di Lorenzo Silengo. In collaborazione con Vincenzo Guarnieri, Enrica Favaro, Beatrice Mautino, Elena Spoldi. Opere di: Dario Neira, Laura Viale, Diego Scroppo, Sara Zampedri, Samatha Mc Millan e Donato Canosa.
Curatore: Franco Torriani