Non prenderla come unoffesa, ma sei molto simile a un verme (il caenorhabditis elegans): è un fatto scientifico. Molti processi biologici sono infatti comuni a specie apparentemente molto diverse. Quindi, ad esempio, per studiare la complessità dell'uomo possiamo prendere a modello organismi più semplici. Il lievito ci ha aiutato a comprendere come viene regolato il ciclo cellulare, i meccanismi che controllano la riparazione del DNA, critici per comprendere la biologia del cancro, sono gli stessi nei batteri così come nell'uomo. Per identificare la funzione di proteine a noi sconosciute, a volte basta confrontarle con altre già note, che abbiamo incontrato studiando organismi diversi da noi. Questo approccio comparativo ha permesso e permetterà di conoscere sempre meglio non solo ciò che ci accomuna alle altre specie, bensì anche le ragioni delle nostre peculiarità.
Passando quindi al mondo ultramicroscopico, confrontando le sequenze di specifiche proteine dell'uomo e di altri organismi, ritroviamo egualmente una evidente quanto inaspettata somiglianza.
Utilizzando i software di analisi comparativa per geni e proteine e le banche dati che ne raccolgono le caratteristiche, si possono ottenere informazioni trasversali sulla nascita, lo sviluppo e la fine della vita di molte delle specie che conosciamo. Non dobbiamo meravigliarci, poiché in effetti queste altro non sono che le prove dirette del processo evolutivo.
A cura di
CUSMIBIO Centro Università degli Studi di Milano Scuola per la diffusione delle Bioscienze