Come vengono trattate e utilizzate le cellule di un individuo per ideare e realizzare terapie innovative per sé stessi e per gli altri? Quali sono le terapie consolidate, quali le fonti cellulari (staminali o adulte), i risultati ottenuti e le nuove frontiere della ricerca? Esperti in ingegneria dei tessuti e immunologia illustrano come, oltre a lesioni di tessuti e organi, anche infezioni croniche possano essere trattate con terapie cellulari, mediante la manipolazione di cellule del sistema immunitario. Sono illustrate le specifiche delle strutture, l’organizzazione e le risorse necessarie per produrre terapie cellulari in base alle buone norme di fabbricazione europee. L’incontro propone anche un excursus sulle possibilità di sviluppo di carriera dei ricercatori in Italia, rispetto alla domanda di lavoro nazionale e internazionale.

Si ringrazia per la collaborazione UPMC Italy

Alan Russell è Professore di Chirurgia e fondatore-direttore dell'istituto McGowan di Medicina Rigenerativa dell'Università di Pittsburgh. Russel ricopre inoltre incarichi di docente nei dipartimenti di Bioingegneria, Ingegneria Chimica e Scienza della Riabilitazione e Tecnologia presso l’Università di Pittsburgh. È inoltre Direttore Esecutivo del Pittsburgh Tissue Engineering Initiative Inc., oltre che consulente per la Divisione Internazionale di UPMC. Ha fondato tre società di biotecnologia; ICX Agentase LLC, NanoSembly LLC e O2Cyte LLC, ed è stato il Presidente-fondatore della Tissue Engineering and Regenerative Medicine International Society. Negli ultimi quindici anni, la ricerca di Russell si è concentrata su risultati che si possono ottenere sfruttando la ricca interfaccia di chimica, biologia e materiali, con un impatto in campi diversi come la sintesi chimica e i polimeri per ingegneria dei tessuti.

Bruno Gridelli è un rinomato chirurgo e ricercatore medico. Si è laureato nel 1977 presso l'Università di Milano. Dal 1997 al 2003 è stato direttore del Centro Trapianti dell'Ospedale di Bergamo. Nel 2003, ha iniziato la sua carriera di professore di chirurgia presso l'Università di Pittsburgh, ed è stato direttore medico e scientifico di ISMETT (l’Ospedale specializzato in trapianti di UPMC – University of Pittsburgh Medical Center) fino al 2009, quando ne è divenuto Amministratore Delegato. Gridelli è anche il direttore medico e scientifico della Divisione Internazionale di UPMC, con la responsabilità di promuovere e sostenere la qualità nelle attività cliniche e di ricerca di UPMC nel mondo. Ha contribuito alla creazione della Fondazione Ri.MED – una partnership pubblico-privata tra le istituzioni governative italiane e UPMC –, finanziato con 300 milioni di Euro per la realizzazione e la gestione di un centro di ricerca innovativo in campo biomedico. Ha pubblicato oltre 250 lavori scientifici a livello internazionale.

Ester Badami è Ricercatore presso L’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione – ISMETT di Palermo (Italia) dal 2010. I suoi studi sono focalizzati sull’opportunità di prevenire la recidiva epatica post-trapianto indotta dal virus dell’epatite C (HCV) in pazienti con infezione cronica soggetti a trapianto di fegato. Badami si è laureata in Scienze Biologiche con il massimo voti presso l’Università di Palermo nel 2001. Nel 2002 si è trasferita in Gran Bretagna dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca (PhD) in immunologia presso il Cancer Sciences Division, University of Southampton. Nel 2007, Ester Badami ha iniziato un periodo di Post-Dottorato presso il Cancer Sciences Division, University of Southampton (UK) dove ha continuato i suoi studi sui meccanismi di infiammazione nelle malattie autoimmunitarie. Nel 2008 è ritornata in Italia, dove ha continuato il suo Post-Dottorato presso il Diabetes Research Institute, HSR Istituto San Raffaele di Milano. Alla fine dell’anno 2009, Ester Badami ha vinto una borsa di studio finanziata dalla Fondazione Banco di Sicilia, una fondazione privata che ha lanciato un progetto nato per far crescere la ricerca scientifica nella regione Sicilia, promuovendo e finanziando il rientro di giovani ricercatori siciliani che lavoravano all’estero.