Cos'è il pensiero scientifico? Affrontare questa domanda è tuttaltro che facile e scontato. Per tentare di rispondere bisogna volgersi indietro, passare in rassegna i più brillanti esempi di scoperte scientifiche e guardare quegli uomini che incarnano nella loro figura il significato stesso della scienza. Si racconta così dell'intuizione ribelle del "primo scienziato", Anassimandro di Mileto, il greco che ha scoperto che la Terra vola sospesa nel cielo senza cadere. In questo viaggio nel senso della scienza si arriva fino alla ricerca attuale sulla natura quantistica della gravità, che ci chiede di immaginare un mondo senza spazio e senza tempo. Cosa hanno in comune esperienze scientifiche così lontane nel tempo? Il nocciolo, nucleo fondante della scienza. Si scopre così che pensare scientificamente vuol dire rimettere continuamente in discussione le nostre certezze su ciò che ci circonda. Il pensiero scientifico è un pensiero visionario, che ridisegna ripetutamente (e instancabilmente) il mondo, e un pensiero critico, che mette sempre in discussione le idee dei "vecchi della tribù" e ogni pretesa di avere già la verità finale. La scienza non si nutre su certezze: si nutre di una consapevolezza acuta della nostra profonda ignoranza.
Biografie
Carlo Rovelli, fisico di fama mondiale, attualmente è ordinario di Fisica Teorica all'Università di Marsiglia. È tra i fondatori della "gravità quantistica a loop", una delle principali ipotesi teoriche oggi allo studio per combinare la relatività generale di Einstein con la meccanica quantistica. È autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche. In italiano ha pubblicato Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo, 2004) e Che cosè la Scienza La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori, 2011).