Festival della Scienza

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Quali saranno le nuove tecnologie del futuro? Secondo Bruce Sterling per saperlo bisogna guardare al passato. E scoprire che la scienza è sempre con noi

Per questo, per raccontare il futuro, lo scrittore ha deciso di partire dal passato. “Inizierò la mia storia, raccontandovi di un'altra manifestazione scientifica italiana, che ebbe luogo 171 anni fa, quando l'Italia unita non c'era ancora. La manifestazione si chiamava semplicemente Riunione degli Scienziati, ma la stella di quella manifestazione era una macchina meravigliosa, il Motore della Differenza. Cos'era? Il primo computer della storia”, ha spiegato Sterling. “Il suo creatore, Charles Babbage, presentò i piani per la sua realizzazione in occasione di quel congresso, nel 1840. Lo scienziato non riuscì mai a realizzare questa macchina perché poco dopo sua moglie e i suoi figli morirono e lui non si riprese mai da quella perdita. Ma negli anni Novanta, Doron Swade, curatore del Museo della Scienza di Londra, provò a ricostruire questa macchina e scoprì che in effetti funzionava perfettamente. Il primo computer della storia poteva essere costruito già prima della metà dell'Ottocento”. Il passato, secondo Sterling, è il futuro. “Sono alleati, e dobbiamo pensarli alla stessa maniera. Il computer di Babbage faceva esattamente tutto quello che fa oggi una calcolatrice. Solo che il computer era in bronzo, veniva attivato a manovella perché non c'era elettricità, era enorme e pesantissimo. Riuscite a immaginare come potrà essere la calcolatrice di domani?”, ha chiesto lo scrittore. “Io l'ho fatto, ho immaginato che domani i computer saranno minuscoli e sparsi in aria, tanto che quando vorremo una calcolatrice basterà agitare la mano e quella verrà proiettata sul palmo, permettendoci di fare calcoli. E quando non ci servirà più basterà agitare la mano di nuovo per farla sparire”. E nello studio della medicina? “Alla morte di Babbage il suo corpo venne donato alla scienza. Oggi infatti il suo cervello è diviso in due parti, che sono conservate separatamente in due musei a Londra. Noi non sappiamo ancora molto del cervello, non abbiamo imparato come studiarlo. Ma io credo che entro cinquanta anni faremo grandi passi in avanti in neurologia, e chissà che il cervello di Babbage non possa essere oggetto di studio”, ha spiegato Sterling. “O magari, visto che oggi siamo in grado di ottenere ricostruzioni tridimensionali a partire da immagini, entro mezzo secolo potremmo aver inventato una tecnologia che ci permetta di scannerizzare in maniera non invasiva gli organi interni dei pazienti, ottenendone immagini ricostruite su cui poter fare diagnosi.” Lo scrittore ha poi concluso la sua lectio magistralis tornando all'Italia. “Nella riunione di scienziati del 1840, Charles Babbage ebbe una discussione con uno scienziato italiano, che lui stesso definì come la più interessante che ebbe mai sulla Macchina della differenza. Questo scienziato era Ottaviano Mossotti, un matematico, fisico e astronomo che oggi è poco conosciuto. Sulla tomba di questo scienziato, che potete ancora oggi andare a visitare a Pisa, è scolpita la personificazione della scienza. Questa è rappresentata come una donna giovane, bella, che non ha paura della sua nudità, onesta. La tomba, così come la scienza, è rimasta oggi nel presente come stava ieri nel passato. Così come rimarranno con noi nel futuro” ha detto Sterling. Concludendo: “Mi sembra che sia l'immagine migliore per concludere questa presentazione, quella che vede la scienza sempre accanto a noi”.
 

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