Festival della Scienza

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Genova, tra storia e salute. Al Festival partono i festeggiamenti dei 500 anni dell'insegnamento medico a Genova

“Una città veramente aperta. Ma centri così ricchi di scambi interculturali e commerciali sono chiaramente più soggetti anche alla diffusione delle malattie”, ha spiegato Cosmacini. “E forse è proprio per questa sua natura che Genova oggi è tra le città italiane che hanno la maggiore aspettativa di vita alla nascita”, ha continuato il professore. Aggiungendo ancora: “Basti pensare che la peste che si diffuse nel Trecento – e che in Europa uccise 30 milioni di cittadini, su un totale di 100 milioni – partì proprio dai navigli del capoluogo ligure. O che la sifilide fu portata nel continente dall'America dalla ciurma di un genovese d'eccezione, Cristoforo Colombo. Non si fa fatica a pensare che una tale responsabilità possa essere una delle cause per cui la cura della salute sia diventata così importante per questa città”. Ed ecco allora che oggi non sembra strano che i festeggiamenti per i cinquecento anni dell'insegnamento della medicina inizino proprio all'interno del Festival della Scienza. Gli ideali comuni sono la promozione della scienza stessa e del rapporto tra istituzioni scientifiche e cittadinanza. “L'inserimento dell'avvio della celebrazione in questo quadro è simbolico”, ha commentato il sindaco Marta Vincenzi, intervenuta in apertura della conferenza. “Quando ci sono delle ricorrenze come queste, così come quella dei 150 anni dell'Unità d'Italia, si tende a fare bilanci. E quello che emerge oggi è che la società civile vuole che si investa nella ricerca, nello studio e nella scienza, e per questo c'è bisogno di fondi. Proprio come quelli che Ettore Vernazza mise a disposizione per l'istituzione di quattro cattedre di medicina nell'Ospedale Pammatone”, ha continuato. “Fu proprio questo investimento a dare inizio all'insegnamento medico nel nostro capoluogo, ricorrenza che celebriamo a partire da oggi: questo è quello che servirebbe anche a noi, per riannodare i fili tra tra città e ricerca e cittadini.”
 

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