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Mente, corpo, salute. È il cervello a regolare il sistema immunitario o viceversa?

La tesi della Soreq capovolge un principio ben noto sin dai tempi di Molière che nel suo Malato Immaginario scriveva: “La mente ha una grande influenza sul corpo, ed è li che nascono tutte le malattie.” E se invece fosse proprio il corpo, quando malato e affaticato, a provocare dei danni al cervello? “La sfida della ricerca odierna è quella della scienza transazionale, dove l'interesse è mirato al dialogo tra cervello e corpo per scoprire chi controlla chi, e curare di conseguenza alcuni tipi di malattie che apparentemente sono legati ad un apparato, ma controllati da un altro sistema del corpo.” Lo stress, per esempio, è una delle malattie più diffuse in occidente, e provoca seri problemi di memoria e di coordinazione motoria. Ma lo stress non è causato esclusivamente da ritmi di vita frenetici, da mancanza di riposo o da tutte le sollecitazioni esterne chiamate ‘‘stressor’’, “la sindrome da stress è un disturbo relativamente recente, la cui comparsa viene di solito fatta risalire al 1700, ossia al periodo dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione. Ma gli ultimi studi hanno dimostrato come esso possa essere legato ad una infiammazione che deprimendo le difese immunitarie causa disfunzioni a livello dell’ipotalamo, provocando tachicardia e pressione alta nei pazienti sotto stress. Nei nostri laboratori a Gerusalemme curiamo lo stress con iniezioni di RNA, una famiglia di geni che blocca la produzione eccessiva di proteine nel sangue. Per curare lo stress non agiamo quindi sul cervello ma a livello fisico, saraà poi il corpo stesso a comunicare al cervello una strategia di reazione.’’ Pare quindi che il nostro corpo sia naturalmente equipaggiato per sconfiggere tutte le malattie, ma abbia semplicemente bisogno di essere stimolato a riconoscerle. Nei laboratori della Hebrew University a Gerusalemme, diretti dalla stessa Soreq, si curano, in maniera sperimentale e quasi avveniristica, malattie neurodegenerative come ad esempio il morbo di Parkinson o il temuto Alzheimer attraverso le onde elettromagnetiche. Scienza e fantascienza sembrano rincorrersi e imitarsi a volte. “Il Parkinson puo’’ essere curato attraverso l’impianto di uno stimolatore elettromagnetico a livello cerebrale, che solleciti l’attivita’ neuronale. I nostri esperimenti hanno dimostrato come un paziente affetto da una grave forma del morbo, dopo l’intervento abbia ripreso un completo controllo sul sistema nervoso, ritornando ad una vita normale.“ La nuova frontiera della neuroscienza è quindi legata ad una riscoperta del corpo e della mente come apparati connessi, alleati e non in antitesi. Un approccio olistico, alla riscoperta del vitale e spesso sottovalutato equilibrio tra mente e corpo.